CV Traffic manager: guida ed esempio 2025 per farti assumere
Vuoi un Curriculum Vitae da Traffic manager che superi gli ATS e convinca il recruiter? Qui trovi struttura, parole chiave, esempi con KPI reali, competenze e errori da evitare per ruoli performance e growth.
Punti chiave
Il ruolo del Traffic manager è sempre più legato a performance misurabili e a una gestione rigorosa del dato: tra cookie consent, GA4 e creatività a ciclo rapido, le aziende cercano profili che sappiano ottimizzare canali e funnel senza perdere controllo su tracking e marginalità. Nel 2025, molte organizzazioni concentrano investimenti su paid search e paid social, con budget mensili che nei team mid-size oscillano spesso tra 30.000 e 200.000 € e obiettivi stringenti su ROAS, CPA e CAC.
Un buon CV da Traffic manager deve dimostrare:
- capacità di migliorare KPI (es. ROAS +25%, CPA -18%) con interventi concreti
- competenza di tracciamento e attribuzione (GA4, GTM, CAPI, eventi e conversioni)
- metodo operativo (testing, reportistica, collaborazione con creativi, CRM e prodotto)
Nelle prossime sezioni trovi struttura, esempi e parole chiave per costruire un Curriculum Vitae che regga colloqui tecnici e screening ATS.
Esempi di CV - CV Traffic manager
Scopri i nostri modelli di CV adatti a tutti i livelli di esperienza. Ogni esempio è ottimizzato per i sistemi ATS.

CV Traffic manager Principiante
Modello per profili junior: mette in evidenza stage, progetti e certificazioni. Focus su basi di GA4, Google Ads e reportistica con KPI semplici ma verificabili.
Utiliser
CV Traffic manager Confermato
Per 3-7 anni di esperienza: evidenzia gestione budget, ottimizzazioni e impatto su CAC e ROAS. Include stack MarTech, test A/B e collaborazione con creativi e CRM.
Utiliser
CV Traffic manager Senior
Per profili con responsabilità: strategia multicanale, governance tracciamento, forecasting e leadership. Metti numeri su crescita revenue, efficienza media e scalabilità dei processi.
UtiliserChecklist del CV perfetto - CV Traffic manager
Spunta ogni elemento per assicurarti che il tuo CV sia completo e ottimizzato.
Profilo professionale - CV Traffic manager
Il profilo professionale è la prima cosa che vede il recruiter. Deve riassumere il tuo profilo in poche righe incisive.
“Traffic manager con 5 anni in e-commerce fashion, gestione budget fino a 120.000 €/mese su Google Ads e Meta Ads. Ridotto CPA del 19% e aumentato ROAS del 28% in 2 trimestri tramite restructuring campagne, feed optimization e CRO. Uso quotidiano di GA4, GTM, Looker Studio e BigQuery.”
“Sono una persona motivata e dinamica, appassionata di marketing digitale e disponibile da subito per nuove opportunità nel mondo advertising.”
Perché è efficace?
Le bon exemple est efficace car il :
- quantifica il perimetro (budget 120.000 €/mese) e fa capire subito la seniority operativa
- lega competenze a risultati (restructuring + feed optimization = ROAS +28%) con un orizzonte temporale preciso
- cita strumenti realmente usati dal ruolo (GA4, GTM, Looker Studio, BigQuery) utili anche per ATS
- specifica settore e canali (e-commerce fashion, Google Ads e Meta Ads), evitando ambiguità
Le mauvais exemple échoue car il :
- usa cliché senza prova (motivata, dinamica, appassionata, disponibile) e non dice cosa sai fare
- non indica canali, budget, KPI o strumenti, quindi non permette una valutazione oggettiva
- non chiarisce livello di esperienza o settore, rendendo difficile il matching con l’annuncio
- non include parole chiave tecniche, riducendo la probabilità di superare lo screening ATS
Esempi di esperienze professionali
Ecco esempi di esperienze professionali. Nota come i risultati sono quantificati.
Traffic Manager / Performance Marketing Specialist
Facile.it, Milano
Gestione performance su funnel lead gen per prodotti assicurativi e utilities. Team di 6 persone (2 media buyer, 1 data analyst, 1 designer, 2 copy). Budget medio 90.000 €/mese su Google Ads e Meta. Obiettivo: riduzione CPA e aumento lead qualificati con tracking affidabile.
Risultati chiave
Competenze chiave per il tuo CV
Ecco le competenze tecniche e trasversali più ricercate dai recruiter.
Competenze tecniche (Hard skills) da Traffic manager
Competenze tecniche
- Pianificazione media e allocazione budget per canale
- Ottimizzazione campagne paid search e paid social (struttura, bidding, audience)
- Google Ads (Search, Shopping, Performance Max)
- Meta Ads Manager (prospecting, retargeting, cataloghi)
- Analisi funnel e conversion rate (CRO) con ipotesi e test
- Tracciamento e misurazione: GA4, eventi, conversioni, UTM
- Google Tag Manager (setup tag, trigger, dataLayer)
- Dashboarding e reporting con Looker Studio e KPI framework
Competenze trasversali (Soft skills) utili nel ruolo
Competenze trasversali
- Prioritizzazione basata su impatto atteso e effort
- Scrittura chiara di brief per creatività e landing page
- Lettura critica dei dati (evitare false correlazioni)
- Gestione stakeholder (brand, sales, prodotto, agenzia)
- Negoziazione di tempi e budget con obiettivi misurabili
- Attenzione al dettaglio su tracking e naming convention
- Comunicazione sintetica in report e QBR
- Autonomia nell’esecuzione e nel controllo qualità
Parole chiave ATS da includere
I sistemi ATS filtrano i CV in base a parole chiave specifiche. Includi questi termini per massimizzare le tue possibilità.
Suggerimento ATS
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Settori che assumono
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SaaS B2B e software
Fintech e assicurazioni
Travel e hospitality
Marketplace e delivery
Formazione e titoli di studio
Per diventare Traffic manager, in Italia sono valorizzate lauree in marketing, economia, comunicazione o statistica, ma contano molto anche progetti e capacità di leggere i numeri. Un percorso tipico combina basi di marketing digitale, analisi dati e pratica su piattaforme advertising. È comune integrare la laurea con un master in digital marketing o con corsi specialistici su Google Ads, GA4, tracking e CRO.
Esistono diverse vie: università (Laurea Triennale/Magistrale), master universitari, percorsi ITS orientati al digitale, oppure transizione da ruoli come media buyer, digital analyst o marketing specialist. Se hai poca esperienza, compensa con casi studio: budget simulati, campagne demo, dashboard e risultati su progetti reali (anche freelance o per associazioni).
Titoli di studio consigliati
- Laurea Triennale in Economia e Management
- Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione
- Laurea Magistrale in Marketing Management
- Laurea Magistrale in Data Science o Statistica
- Master Universitario in Digital Marketing & Analytics
- ITS Digital Marketing (percorso post-diploma)
Lingue
Le lingue aiutano molto nel lavoro di Traffic manager perché piattaforme, documentazione tecnica e community sono spesso in inglese. Inoltre, in aziende internazionali o agenzie con clienti esteri, dovrai gestire campagne multi-country, adattare copy e confrontare performance tra mercati con stagionalità diverse.
- lettura di guide e aggiornamenti prodotto (Google Ads, Meta, GA4) in inglese
- call con team global e stakeholder non italiani
- analisi competitor e creatività su mercati EU/UK/US
Nel Curriculum Vitae indica il livello con uno standard (CEFR) e, se possibile, una certificazione o un contesto d’uso (reporting, meeting, gestione vendor).
Italiano
Madrelingua
Inglese
C1 (CEFR) – IELTS 7.5
Spagnolo
B2 (CEFR)
Certificazioni consigliate
Le certificazioni non sono obbligatorie, ma sono un segnale forte per ruoli performance perché dimostrano familiarità con piattaforme e best practice. Sono particolarmente utili per profili junior o per chi cambia settore. Scegli certificazioni riconosciute (Google, Meta) e mantienile aggiornate: alcune hanno validità annuale o richiedono rinnovo.
Errori da evitare
Scrivere risultati senza KPI, periodo e baseline
Dire “ho migliorato le performance” non aiuta: nel traffic management conta l’effetto misurabile e il confronto con un punto di partenza. Senza baseline (prima/dopo), finestra temporale e definizione del KPI, il recruiter non può capire se hai fatto un’ottimizzazione marginale o un cambio strutturale. Inoltre, numeri non contestualizzati (es. “ROAS 6”) non dicono nulla se non specifichi canale, mercato e obiettivo (prospecting vs retargeting).
Toujours inclure :
- KPI e definizione (ROAS, CPA, CAC, CVR) con periodo (es. Q2 2025)
- contesto operativo (budget, canali, obiettivo di business)
- azioni che hanno generato l’impatto (restructuring, creatività, feed, landing)
Formula da ricordare: KPI + delta + timeframe + leva principale + perimetro.
Elencare piattaforme senza dire cosa ci fai davvero
Molti CV diventano una lista di tool: “Google Ads, Meta, GA4, GTM, BigQuery”. Il problema è che due candidati possono scrivere gli stessi nomi con livelli di competenza molto diversi. L’ATS può premiarti, ma al colloquio tecnico emergerà subito se non sai impostare una conversione, leggere un report GA4 o gestire una struttura account complessa.
À éviter : "Google Ads, Meta Ads, GA4, GTM, Looker Studio (ottima conoscenza)"
À privilégier : "Google Ads (Search/Shopping/PMax): restructuring per intent, script di alert su CPA; GA4+GTM: eventi e conversioni, QA tracciamento; Looker Studio: dashboard settimanale su ROAS e LTV"
Specifica sempre livello e use case, non solo il nome del prodotto.
Trascurare tracking e qualità del dato
Nel 2025 il tema misurazione è centrale: consent, perdita di segnali e differenze tra piattaforme rendono più fragile la lettura delle performance. Se nel CV non c’è alcun riferimento a tracking, deduplicazione conversioni, UTM, o a come validi i dati, sembri un profilo che “spende budget” senza controllo. Anche per ruoli junior, mostra almeno un’esperienza di QA e di collaborazione con sviluppo o analytics.
À mentionner :
- setup e manutenzione GTM (tag, trigger, variabili) e controllo eventi
- GA4: definizione conversioni, channel grouping, audit di anomalie
- allineamento tra piattaforme (Google Ads/Meta) e back-end (CRM o ordini)
Usare un formato non leggibile dagli ATS
Layout troppo creativi, colonne multiple piene di grafici, icone al posto del testo e PDF esportati male aumentano gli errori di parsing ATS. Il rischio è che competenze e aziende finiscano in sezioni sbagliate o non vengano lette. Un Traffic manager non deve “decorare” il documento: deve renderlo scansionabile in 20 secondi e coerente con le parole chiave dell’annuncio.
Checklist :
- una colonna, titoli chiari, font standard e testo selezionabile
- date e ruoli in formato coerente (MM/AAAA – MM/AAAA)
- sezioni canoniche (Esperienza, Competenze, Formazione, Lingue, Certificazioni)
Consigli degli esperti
- 1
Apri con 2 righe di posizionamento : specifica canali, settore e KPI su cui lavori (es. e-commerce, ROAS e CAC). È il modo più rapido per far capire il tuo perimetro operativo.
- 2
Metti i KPI nella prima metà del CV : inserisci 4-6 numeri forti sopra l’esperienza (ROAS, CPA, budget, crescita). Un recruiter deve trovarli senza scorrere fino in fondo.
- 3
Dichiara budget e scope : “gestione 80–120k€/mese” e “3 mercati EU” chiariscono complessità e autonomia. Senza scope, i risultati non sono confrontabili.
- 4
Collega azione e impatto : ogni bullet dovrebbe contenere leva (bidding, feed, creatività, landing) e risultato. Evita frasi descrittive tipo “gestione campagne quotidiana”.
- 5
Adatta le parole chiave ATS : riprendi termini dell’annuncio (PMax, server-side, attribution) solo se sai argomentarli. Coerenza tra CV e colloquio tecnico.
- 6
Mostra come fai reporting : cita cadenza (settimanale, mensile), strumenti (Looker Studio) e destinatari (CMO, sales). La capacità di sintesi è valutata quanto l’ottimizzazione.
- 7
Se sei junior, usa progetti verificabili : portfolio con dashboard, audit GA4, simulazioni di account structure e un caso studio con numeri (anche su piccoli budget) vale più di descrizioni generiche.
Domande frequenti
Trova le risposte alle domande più frequenti.
Per la maggior parte dei profili: 1 pagina se hai fino a 5 anni di esperienza, 2 pagine se gestisci più mercati o responsabilità ampie. Priorità a KPI, canali e strumenti. Se superi 2 pagine, di solito stai inserendo dettagli operativi ripetitivi invece di risultati e scope.
Dipende dal modello di business. Per e-commerce e retail ha senso dare priorità a ROAS e revenue incrementale; per lead generation (assicurazioni, utilities, B2B) è più rilevante CPA, CPL e qualità lead. Se puoi, aggiungi anche un indicatore di valore (LTV o tasso di qualificazione) per collegare marketing e business.
In Italia la foto nel Curriculum Vitae è generalmente accettata e spesso attesa, soprattutto in contesti non internazionali. Se decidi di inserirla, usa un primo piano neutro, sfondo pulito e abbigliamento professionale. Evita filtri e selfie. Se ti candidi in aziende molto internazionali, è comunque ok ometterla.
Inserisci solo strumenti che sai usare e che sono frequenti negli annunci: Google Ads, Meta Ads, GA4, Google Tag Manager, Looker Studio, Search Console, Merchant Center. Se hai competenze data, aggiungi BigQuery e fogli di calcolo avanzati. Accompagna i tool con use case (es. conversioni GA4, dashboard ROAS).
Dai contesto e proporzioni: “budget 2.000 €/mese”, “campagna locale”, “obiettivo 50 lead/mese”. Poi mostra metodo: struttura account, tracciamento, esperimenti e reporting. Anche su budget piccoli puoi dimostrare impatto (es. CPA -15% in 4 settimane) e rigore (UTM, QA conversioni).
Non nascondere il calo: contestualizzalo e mostra la risposta. Indica causa probabile (stagionalità, aumento CPC, cambio tracking, creatività satura) e azioni correttive (nuove audience, refresh creatività, landing, revisione bidding). Inserisci numeri di recupero (es. ROAS tornato a +12% in 6 settimane) per dimostrare controllo.
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