CV Infermiere : CV infermiere, curriculum vitae e guida con esempi (2025)
Vuoi scrivere un curriculum infermiere efficace per ospedali e cliniche? Qui trovi un esempio di curriculum, la struttura migliore, competenze infermieristiche da evidenziare e consigli pratici per creare un CV in PDF o Word adatto all’ATS.
Punti chiave
In Italia la professione infermieristica resta tra le più richieste: gli iscritti FNOPI superano 460.000 e, in molte strutture, il turnover annuo nei reparti a più alta intensità può arrivare all’8–10%. In questo contesto, un curriculum vitae infermiere deve essere rapido da leggere ma molto concreto: numeri, procedure, strumenti e contesto clinico contano più delle frasi generiche.
Un buon CV de CV Infermiere deve dimostrare :
- competenze infermieristiche misurabili (monitoraggio, somministrazione, sicurezza)
- esperienza clinica contestualizzata (reparto, casistica, turni, protocolli)
- capacità di lavorare con team e sistemi (cartella clinica elettronica, tracciabilità, audit)
Nella guida completa qui sotto trovi esempio di curriculum, struttura, errori da evitare e come personalizzare il curriculum da infermiere per ospedali e cliniche.
Esempi di CV - CV Infermiere
Scopri i nostri modelli di CV adatti a tutti i livelli di esperienza. Ogni esempio è ottimizzato per i sistemi ATS.

CV Infermiere Principiante
Ideale per neolaureato o primo impiego: focus su tirocinio, competenze tecniche di base, cartella clinica elettronica e risultati misurabili in reparto o RSA.
Utiliser
CV Infermiere Confermato
Per 3–7 anni di esperienza: valorizza autonomia in turno, gestione terapia, monitoraggio parametri vitali, procedure e miglioramenti su tempi, errori e continuità assistenziale.
Utiliser
CV Infermiere Senior
Per profili con responsabilità: coordinamento, formazione, audit clinici, indicatori di qualità e sicurezza, gestione complessità, protocolli e collaborazione multiprofessionale.
UtiliserChecklist del CV perfetto - CV Infermiere
Spunta ogni elemento per assicurarti che il tuo CV sia completo e ottimizzato.
Profilo professionale - CV Infermiere
Il profilo professionale è la prima cosa che vede il recruiter. Deve riassumere il tuo profilo in poche righe incisive.
“Infermiere con 8 anni di esperienza in Medicina Interna (32 posti letto), gestione terapia e monitoraggio parametri vitali su 18–22 pazienti/turno. Riduzione del 15% dei tempi di somministrazione grazie a checklist e tracciabilità. Utilizzo quotidiano di cartella clinica elettronica Dedalus e Microsoft Word/Excel.”
“Infermiere con esperienza in vari reparti. Cerco un ruolo stabile dove crescere. Buone capacità relazionali e disponibilità su turni. Curriculum aggiornato su richiesta.”
Perché è efficace?
Il buon esempio è efficace perché il :
- inquadra la mansione con contesto verificabile (reparto, 32 posti letto) invece di restare astratto
- inserisce volumi e metriche (18–22 pazienti/turno, -15% tempi) che rendono credibile l’impatto
- cita strumenti reali e utili all’ATS (cartella clinica elettronica Dedalus, Word, Excel)
- usa parole chiave infermieristiche (gestione terapia, monitoraggio) che aiutano a superare i filtri di selezione
Il cattivo esempio fallisce perché il :
- non specifica setting clinico, casistica o livello di autonomia
- non evidenzia risultati né indicatori di qualità/sicurezza
- non inserisce competenze tecniche o software realmente utilizzati
- non aiuta il selezionatore a capire subito per quale reparto/clinica sei adatto
Esempi di esperienze professionali
Ecco esempi di esperienze professionali. Nota come i risultati sono quantificati.
Infermiere di reparto – Medicina Interna
ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
Reparto di 32 posti letto, équipe di 14 infermieri e 8 OSS su turni H24. Presa in carico, terapia, monitoraggio, gestione accessi venosi e documentazione infermieristica su cartella clinica elettronica; collaborazione con medici e servizi diagnostici.
Risultati chiave
Competenze chiave per il tuo CV
Ecco le competenze tecniche e trasversali più ricercate dai recruiter.
Competenze tecniche (hard skills) infermieristiche
Competenze tecniche
- Monitoraggio parametri vitali e valutazione del dolore (scale NRS/VAS)
- Somministrazione di farmaci e gestione terapia (doppio controllo, tracciabilità)
- Cartella clinica elettronica Dedalus (CCE) e gestione documentazione infermieristica
- GPI (moduli assistenziali e registrazioni) o software equivalenti di reparto
- Medicazioni semplici e avanzate (lesioni da pressione, wound care di base)
- Gestione accessi venosi periferici, terapia infusionale e pompe volumetriche
- Prelievi ematici, emogasanalisi secondo protocolli, gestione campioni
- Prevenzione e controllo infezioni (precauzioni standard e isolamento)
Competenze trasversali (soft skills) utili in reparto
Competenze trasversali
- Comunicazione strutturata in consegna (SBAR) con medici e team
- Gestione priorità in turno e riorganizzazione in caso di urgenze
- Relazione con pazienti e caregiver, anche in contesti di stress
- Precisione documentale e attenzione alla sicurezza del farmaco
- Collaborazione multiprofessionale con fisioterapisti e OSS
- Gestione del conflitto con approccio basato su fatti e procedure
- Educazione sanitaria e verifica della comprensione (teach-back)
- Adattamento a protocolli e cambi organizzativi (audit, nuove linee guida)
Parole chiave ATS da includere
I sistemi ATS filtrano i CV in base a parole chiave specifiche. Includi questi termini per massimizzare le tue possibilità.
Suggerimento ATS
Clicca su una parola chiave per copiarla. I sistemi ATS filtrano i CV in base a questi termini esatti.
Mots-clés importants
Settori che assumono
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Ospedali pubblici e aziende ospedaliere
Cliniche private e policlinici
RSA e strutture socio-sanitarie
Assistenza domiciliare integrata (ADI)
Centri di riabilitazione e lungodegenza
Cooperative sanitarie e servizi territoriali
Formazione e titoli di studio
Per scrivere un curriculum da infermiere credibile, la formazione deve essere chiara e aderente al profilo: la base è la Laurea Triennale in Infermieristica (classe L/SNT1) con tirocinio clinico documentabile (ore, reparti, competenze). Per crescita professionale e ruoli di coordinamento, la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e i Master universitari di I livello (area critica, management, territorio) sono particolarmente valorizzati.
Se sei neolaureato, bilancia titolo di studio e tirocinio: per molte cliniche la “esperienza pratica” in reparto, anche se di tirocinio, può fare la differenza quando è descritta con numeri e attività.
Titoli di studio consigliati
- Laurea Triennale in Infermieristica (L/SNT1)
- Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (LM/SNT1)
- Master Universitario di I livello in Area Critica (Emergenza-Urgenza)
- Master Universitario di I livello per le Funzioni di Coordinamento (Management sanitario)
- Master Universitario di I livello in Infermieristica di Famiglia e Comunità
- Diploma di Scuola Secondaria di Secondo Grado
Lingue
In molte realtà, soprattutto in grandi ospedali, cliniche e servizi territoriali, le lingue aiutano nella cura dei pazienti e nella continuità assistenziale. Un infermiere può usarle per raccolta anamnestica di base, educazione sanitaria, consegne con team internazionali o lettura di procedure e linee guida (es. protocolli di terapia e prevenzione infezioni).
- pazienti stranieri in Pronto Soccorso, reparti acuti e ambulatori
- documentazione e training su dispositivi/terapie con materiale in inglese
- progetti o audit con professionisti sanitari non italiani
Nel curriculum vitae indica un livello QCER (A1–C2) e, se possibile, una prova (certificazione o contesto d’uso reale).
Italiano
Madrelingua
Inglese
B2 (QCER) – uso in documentazione clinica e corsi ECM
Spagnolo
B1 (QCER)
Certificazioni consigliate
Nel curriculum da infermiere, le certificazioni servono a dimostrare sicurezza e aggiornamento continuo. Alcune sono spesso richieste in fase di selezione (BLSD), altre sono un forte vantaggio per area critica, PS o terapia intensiva (ALS/PALS). Inserisci ente erogatore e data, e mantieni le certificazioni aggiornate con retraining quando previsto.
Errori da evitare
Descrivere la professione senza contesto clinico (reparto, casistica, turni)
Quando scrivi un curriculum infermiere, dire “assistenza ai pazienti” non basta: la stessa mansione cambia molto tra Medicina Interna, Chirurgia, RSA e Pronto Soccorso. Senza contesto, il selezionatore non riesce a capire il tuo livello di autonomia, la complessità clinica e le competenze tecniche davvero utilizzate.
Il problema è che l’ATS e chi legge il CV cercano parole chiave e indicatori: setting, posti letto, numero pazienti/turno, tipologia di procedure, software e protocolli. Se mancano, il tuo profilo sembra generico e poco confrontabile.
Toujours inclure :
- reparto/setting e tipo di struttura (ospedale, cliniche, ADI, RSA)
- volume e ritmo di lavoro (pazienti/turno, posti letto, accessi/giorno)
- attività chiave (monitoraggio, somministrazione, medicazioni, accessi venosi)
Formula da ricordare: “Setting + volumi + competenze + risultato”.
Usare frasi vaghe al posto di risultati misurabili
Un buon curriculum vitae infermiere non si limita a elencare compiti: deve evidenziare impatti concreti su qualità, sicurezza e organizzazione. Se scrivi “ottima gestione del tempo”, non è verificabile. Se scrivi “ridotto i ritardi di terapia del 15% in 6 mesi”, diventa un dato utile.
À éviter : "Mi occupavo di tutto in reparto e gestivo molte attività con professionalità."
À privilégier : "Gestione di 20 pazienti/turno; miglioramento del 12% nell’aderenza alla terapia grazie a checklist e registrazione su CCE."
Questo approccio rende il CV più credibile e facilita il matching con le richieste dell’annuncio.
Ignorare software e documentazione infermieristica
Nella pratica quotidiana, la documentazione infermieristica e l’uso della cartella clinica elettronica sono centrali: tracciabilità, consegne, piani assistenziali e sicurezza del farmaco. Se non li citi, rischi di sembrare poco operativo, soprattutto in strutture che hanno processi digitalizzati.
À mentionner :
- nome del sistema (es. Dedalus CCE, GPI o equivalente) e attività svolte (registrazioni, piani, somministrazioni)
- livello d’uso (quotidiano, super-user, affiancamento colleghi)
- attenzione a privacy e correttezza (GDPR, tracciabilità, audit)
Formato del curriculum poco leggibile o non ATS-friendly
Un CV infermiere con impaginazione complessa (tabelle annidate, colonne multiple, grafici) può risultare elegante ma perdere informazioni nei sistemi ATS. Inoltre, se la struttura non è in cronologico inverso, chi seleziona impiega più tempo a ricostruire la storia professionale.
Checklist :
- una colonna, titoli chiari, date coerenti (MM/AAAA), sezioni standard
- esportazione in pdf con testo selezionabile (non immagine) e naming file “CV_Infermiere_Nome_Cognome.pdf”
- verifica finale su PC e smartphone: margini, interlinea, nessun taglio di parole
Consigli degli esperti
- 1
Personalizza per ogni candidatura : riprendi 8–12 parole chiave dall’annuncio (reparto, procedure, software) e inseriscile in profilo professionale, competenze e esperienza lavorativa senza forzature.
- 2
Numeri in primo piano : aggiungi 3–5 metriche per esperienza (pazienti/turno, accessi venosi/settimana, tempi terapia, audit, formazione) per rendere il curriculum professionale verificabile.
- 3
Se sei neolaureato, valorizza il tirocinio : indica reparti, ore (es. 900+), attività svolte e un risultato concreto (es. gestione in autonomia di 6 pazienti in affiancamento).
- 4
Competenze tecniche e soft skills insieme : abbina una hard skill a una soft skill (es. “somministrazione di farmaci + consegna SBAR”) per mostrare efficacia sul campo.
- 5
Foto: scelta consigliata in Italia : usa una foto neutra e professionale; evita selfie e sfondi rumorosi. La foto non deve togliere spazio a risultati e competenze.
- 6
Usa un modello di cv sobrio : un modello di curriculum con gerarchia tipografica chiara aiuta cliniche e ospedali a trovare subito le informazioni personali, l’esperienza e le certificazioni.
- 7
PDF e Word: gestisci entrambi : invia il formato pdf se richiesto; conserva anche la versione word per modifiche rapide e per compilare portali che importano dati dal curriculum vitae.
Domande frequenti
Trova le risposte alle domande più frequenti.
Nel CV infermiere inserisci setting clinico, mansione e risultati. Indica reparto (es. Medicina Interna), volumi (18–22 pazienti/turno), competenze tecniche (monitoraggio, somministrazione di farmaci, accessi venosi) e strumenti (cartella clinica elettronica). Chiudi con certificazioni (BLSD) e un profilo professionale con numeri verificabili.
Le competenze chiave includono assistenza infermieristica, monitoraggio dei parametri vitali, gestione terapia e sicurezza del farmaco, medicazioni e prevenzione infezioni. Aggiungi competenze cliniche specifiche del reparto (triage, area critica, geriatria). Nel curriculum da infermiere, evidenziare le competenze con esempi e metriche migliora la selezione ATS.
Nel diario infermieristico riporta osservazioni oggettive, interventi e risposta del paziente: parametri vitali, dolore, mobilizzazione, somministrazione e outcome, oltre a comunicazioni con il medico. Usa orari, dati e linguaggio standard, evitando giudizi. Questa precisione si riflette anche nel curriculum vitae infermieristico quando descrivi documentazione e tracciabilità.
Nella descrizione (profilo professionale del curriculum) scrivi: anni di esperienza, contesto (ospedale/cliniche), competenze tecniche e un risultato numerico. Esempio: “5 anni in chirurgia, gestione terapia e medicazioni; 0 errori terapia in 12 mesi; utilizzo Dedalus CCE”. È la parte che più spesso decide se il CV viene letto.
Per la maggior parte delle candidature funziona meglio il cronologico inverso: facilita la lettura e l’ATS. Il formato europeo (es. curriculum Europass) è accettato in alcune selezioni pubbliche, ma spesso è lungo. Se lo usi, rendilo sintetico: evidenzia esperienza lavorativa, competenze professionali e certificazioni, ed esporta in formato PDF.
Sì, soprattutto per cliniche private, reparti specialistici o quando sei neolaureato. La lettera di presentazione deve collegare la tua esperienza (tirocinio o lavoro) alla mansione richiesta, citare 2 risultati (es. pazienti/turno, audit, formazione) e motivare la scelta della struttura. Mantienila su 180–220 parole.
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