Sanità & Medicale

CV Infermiere : CV infermiere, curriculum vitae e guida con esempi (2025)

Vuoi scrivere un curriculum infermiere efficace per ospedali e cliniche? Qui trovi un esempio di curriculum, la struttura migliore, competenze infermieristiche da evidenziare e consigli pratici per creare un CV in PDF o Word adatto all’ATS.

14 min di letturaAggiornato il 12 dicembre 2025

Punti chiave

In Italia la professione infermieristica resta tra le più richieste: gli iscritti FNOPI superano 460.000 e, in molte strutture, il turnover annuo nei reparti a più alta intensità può arrivare all’8–10%. In questo contesto, un curriculum vitae infermiere deve essere rapido da leggere ma molto concreto: numeri, procedure, strumenti e contesto clinico contano più delle frasi generiche.

Un buon CV de CV Infermiere deve dimostrare :

  • competenze infermieristiche misurabili (monitoraggio, somministrazione, sicurezza)
  • esperienza clinica contestualizzata (reparto, casistica, turni, protocolli)
  • capacità di lavorare con team e sistemi (cartella clinica elettronica, tracciabilità, audit)

Nella guida completa qui sotto trovi esempio di curriculum, struttura, errori da evitare e come personalizzare il curriculum da infermiere per ospedali e cliniche.

Esempi di CV - CV Infermiere

Scopri i nostri modelli di CV adatti a tutti i livelli di esperienza. Ogni esempio è ottimizzato per i sistemi ATS.

CV Infermiere Principiante

Ideale per neolaureato o primo impiego: focus su tirocinio, competenze tecniche di base, cartella clinica elettronica e risultati misurabili in reparto o RSA.

Utiliser

CV Infermiere Confermato

Per 3–7 anni di esperienza: valorizza autonomia in turno, gestione terapia, monitoraggio parametri vitali, procedure e miglioramenti su tempi, errori e continuità assistenziale.

Utiliser

CV Infermiere Senior

Per profili con responsabilità: coordinamento, formazione, audit clinici, indicatori di qualità e sicurezza, gestione complessità, protocolli e collaborazione multiprofessionale.

Utiliser

Checklist del CV perfetto - CV Infermiere

Spunta ogni elemento per assicurarti che il tuo CV sia completo e ottimizzato.

Il tuo progresso0%

Profilo professionale - CV Infermiere

Il profilo professionale è la prima cosa che vede il recruiter. Deve riassumere il tuo profilo in poche righe incisive.

Buon esempio

Infermiere con 8 anni di esperienza in Medicina Interna (32 posti letto), gestione terapia e monitoraggio parametri vitali su 18–22 pazienti/turno. Riduzione del 15% dei tempi di somministrazione grazie a checklist e tracciabilità. Utilizzo quotidiano di cartella clinica elettronica Dedalus e Microsoft Word/Excel.

Cattivo esempio

Infermiere con esperienza in vari reparti. Cerco un ruolo stabile dove crescere. Buone capacità relazionali e disponibilità su turni. Curriculum aggiornato su richiesta.

Perché è efficace?

Il buon esempio è efficace perché il :

  • inquadra la mansione con contesto verificabile (reparto, 32 posti letto) invece di restare astratto
  • inserisce volumi e metriche (18–22 pazienti/turno, -15% tempi) che rendono credibile l’impatto
  • cita strumenti reali e utili all’ATS (cartella clinica elettronica Dedalus, Word, Excel)
  • usa parole chiave infermieristiche (gestione terapia, monitoraggio) che aiutano a superare i filtri di selezione

Il cattivo esempio fallisce perché il :

  • non specifica setting clinico, casistica o livello di autonomia
  • non evidenzia risultati né indicatori di qualità/sicurezza
  • non inserisce competenze tecniche o software realmente utilizzati
  • non aiuta il selezionatore a capire subito per quale reparto/clinica sei adatto

Esempi di esperienze professionali

Ecco esempi di esperienze professionali. Nota come i risultati sono quantificati.

Infermiere di reparto – Medicina Interna

ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano

09/2017 – 11/2025

Reparto di 32 posti letto, équipe di 14 infermieri e 8 OSS su turni H24. Presa in carico, terapia, monitoraggio, gestione accessi venosi e documentazione infermieristica su cartella clinica elettronica; collaborazione con medici e servizi diagnostici.

Risultati chiave

Gestione media di 18–22 pazienti per turno con priorità cliniche e ricalibrazione attività in base a instabilità
Riduzione del 15% dei ritardi di somministrazione di farmaci introducendo checklist e doppio controllo in 6 mesi
0 eventi di errore terapia segnalati nel team per 12 mesi consecutivi durante audit interni di reparto
Affiancamento e training operativo di 6 infermieri junior e 4 studenti in tirocinio, con schede obiettivi e valutazioni finali

Competenze chiave per il tuo CV

Ecco le competenze tecniche e trasversali più ricercate dai recruiter.

Competenze tecniche (hard skills) infermieristiche

Competenze tecniche

  • Monitoraggio parametri vitali e valutazione del dolore (scale NRS/VAS)
  • Somministrazione di farmaci e gestione terapia (doppio controllo, tracciabilità)
  • Cartella clinica elettronica Dedalus (CCE) e gestione documentazione infermieristica
  • GPI (moduli assistenziali e registrazioni) o software equivalenti di reparto
  • Medicazioni semplici e avanzate (lesioni da pressione, wound care di base)
  • Gestione accessi venosi periferici, terapia infusionale e pompe volumetriche
  • Prelievi ematici, emogasanalisi secondo protocolli, gestione campioni
  • Prevenzione e controllo infezioni (precauzioni standard e isolamento)

Competenze trasversali (soft skills) utili in reparto

Competenze trasversali

  • Comunicazione strutturata in consegna (SBAR) con medici e team
  • Gestione priorità in turno e riorganizzazione in caso di urgenze
  • Relazione con pazienti e caregiver, anche in contesti di stress
  • Precisione documentale e attenzione alla sicurezza del farmaco
  • Collaborazione multiprofessionale con fisioterapisti e OSS
  • Gestione del conflitto con approccio basato su fatti e procedure
  • Educazione sanitaria e verifica della comprensione (teach-back)
  • Adattamento a protocolli e cambi organizzativi (audit, nuove linee guida)

Parole chiave ATS da includere

I sistemi ATS filtrano i CV in base a parole chiave specifiche. Includi questi termini per massimizzare le tue possibilità.

Suggerimento ATS

Clicca su una parola chiave per copiarla. I sistemi ATS filtrano i CV in base a questi termini esatti.

Mots-clés importants

Settori che assumono

Scopri i settori più promettenti per la tua carriera.

1

Ospedali pubblici e aziende ospedaliere

2

Cliniche private e policlinici

3

RSA e strutture socio-sanitarie

4

Assistenza domiciliare integrata (ADI)

5

Centri di riabilitazione e lungodegenza

6

Cooperative sanitarie e servizi territoriali

Formazione e titoli di studio

Per scrivere un curriculum da infermiere credibile, la formazione deve essere chiara e aderente al profilo: la base è la Laurea Triennale in Infermieristica (classe L/SNT1) con tirocinio clinico documentabile (ore, reparti, competenze). Per crescita professionale e ruoli di coordinamento, la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e i Master universitari di I livello (area critica, management, territorio) sono particolarmente valorizzati.

Se sei neolaureato, bilancia titolo di studio e tirocinio: per molte cliniche la “esperienza pratica” in reparto, anche se di tirocinio, può fare la differenza quando è descritta con numeri e attività.

Titoli di studio consigliati

  • Laurea Triennale in Infermieristica (L/SNT1)
  • Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (LM/SNT1)
  • Master Universitario di I livello in Area Critica (Emergenza-Urgenza)
  • Master Universitario di I livello per le Funzioni di Coordinamento (Management sanitario)
  • Master Universitario di I livello in Infermieristica di Famiglia e Comunità
  • Diploma di Scuola Secondaria di Secondo Grado

Lingue

In molte realtà, soprattutto in grandi ospedali, cliniche e servizi territoriali, le lingue aiutano nella cura dei pazienti e nella continuità assistenziale. Un infermiere può usarle per raccolta anamnestica di base, educazione sanitaria, consegne con team internazionali o lettura di procedure e linee guida (es. protocolli di terapia e prevenzione infezioni).

  • pazienti stranieri in Pronto Soccorso, reparti acuti e ambulatori
  • documentazione e training su dispositivi/terapie con materiale in inglese
  • progetti o audit con professionisti sanitari non italiani

Nel curriculum vitae indica un livello QCER (A1–C2) e, se possibile, una prova (certificazione o contesto d’uso reale).

🇮🇹

Italiano

Madrelingua

🇬🇧

Inglese

B2 (QCER) – uso in documentazione clinica e corsi ECM

🇪🇸

Spagnolo

B1 (QCER)

Certificazioni consigliate

Nel curriculum da infermiere, le certificazioni servono a dimostrare sicurezza e aggiornamento continuo. Alcune sono spesso richieste in fase di selezione (BLSD), altre sono un forte vantaggio per area critica, PS o terapia intensiva (ALS/PALS). Inserisci ente erogatore e data, e mantieni le certificazioni aggiornate con retraining quando previsto.

BLSD Provider – Italian Resuscitation Council (IRC)
ALS Provider – Italian Resuscitation Council / European Resuscitation Council
PHTLS Provider – NAEMT
Corso Accessi Venosi: PICC e Midline – GAVeCeLT (formazione e best practice)
Formazione Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08) – Rischio Alto (Sanità)
Corsi ECM su prevenzione e controllo delle infezioni (PCI) e stewardship antibiotica

Errori da evitare

Descrivere la professione senza contesto clinico (reparto, casistica, turni)

Quando scrivi un curriculum infermiere, dire “assistenza ai pazienti” non basta: la stessa mansione cambia molto tra Medicina Interna, Chirurgia, RSA e Pronto Soccorso. Senza contesto, il selezionatore non riesce a capire il tuo livello di autonomia, la complessità clinica e le competenze tecniche davvero utilizzate.

Il problema è che l’ATS e chi legge il CV cercano parole chiave e indicatori: setting, posti letto, numero pazienti/turno, tipologia di procedure, software e protocolli. Se mancano, il tuo profilo sembra generico e poco confrontabile.

Toujours inclure :

  • reparto/setting e tipo di struttura (ospedale, cliniche, ADI, RSA)
  • volume e ritmo di lavoro (pazienti/turno, posti letto, accessi/giorno)
  • attività chiave (monitoraggio, somministrazione, medicazioni, accessi venosi)

Formula da ricordare: “Setting + volumi + competenze + risultato”.

Usare frasi vaghe al posto di risultati misurabili

Un buon curriculum vitae infermiere non si limita a elencare compiti: deve evidenziare impatti concreti su qualità, sicurezza e organizzazione. Se scrivi “ottima gestione del tempo”, non è verificabile. Se scrivi “ridotto i ritardi di terapia del 15% in 6 mesi”, diventa un dato utile.

À éviter : "Mi occupavo di tutto in reparto e gestivo molte attività con professionalità."

À privilégier : "Gestione di 20 pazienti/turno; miglioramento del 12% nell’aderenza alla terapia grazie a checklist e registrazione su CCE."

Questo approccio rende il CV più credibile e facilita il matching con le richieste dell’annuncio.

Ignorare software e documentazione infermieristica

Nella pratica quotidiana, la documentazione infermieristica e l’uso della cartella clinica elettronica sono centrali: tracciabilità, consegne, piani assistenziali e sicurezza del farmaco. Se non li citi, rischi di sembrare poco operativo, soprattutto in strutture che hanno processi digitalizzati.

À mentionner :

  • nome del sistema (es. Dedalus CCE, GPI o equivalente) e attività svolte (registrazioni, piani, somministrazioni)
  • livello d’uso (quotidiano, super-user, affiancamento colleghi)
  • attenzione a privacy e correttezza (GDPR, tracciabilità, audit)

Formato del curriculum poco leggibile o non ATS-friendly

Un CV infermiere con impaginazione complessa (tabelle annidate, colonne multiple, grafici) può risultare elegante ma perdere informazioni nei sistemi ATS. Inoltre, se la struttura non è in cronologico inverso, chi seleziona impiega più tempo a ricostruire la storia professionale.

Checklist :

  • una colonna, titoli chiari, date coerenti (MM/AAAA), sezioni standard
  • esportazione in pdf con testo selezionabile (non immagine) e naming file “CV_Infermiere_Nome_Cognome.pdf”
  • verifica finale su PC e smartphone: margini, interlinea, nessun taglio di parole

Consigli degli esperti

  • 1

    Personalizza per ogni candidatura : riprendi 8–12 parole chiave dall’annuncio (reparto, procedure, software) e inseriscile in profilo professionale, competenze e esperienza lavorativa senza forzature.

  • 2

    Numeri in primo piano : aggiungi 3–5 metriche per esperienza (pazienti/turno, accessi venosi/settimana, tempi terapia, audit, formazione) per rendere il curriculum professionale verificabile.

  • 3

    Se sei neolaureato, valorizza il tirocinio : indica reparti, ore (es. 900+), attività svolte e un risultato concreto (es. gestione in autonomia di 6 pazienti in affiancamento).

  • 4

    Competenze tecniche e soft skills insieme : abbina una hard skill a una soft skill (es. “somministrazione di farmaci + consegna SBAR”) per mostrare efficacia sul campo.

  • 5

    Foto: scelta consigliata in Italia : usa una foto neutra e professionale; evita selfie e sfondi rumorosi. La foto non deve togliere spazio a risultati e competenze.

  • 6

    Usa un modello di cv sobrio : un modello di curriculum con gerarchia tipografica chiara aiuta cliniche e ospedali a trovare subito le informazioni personali, l’esperienza e le certificazioni.

  • 7

    PDF e Word: gestisci entrambi : invia il formato pdf se richiesto; conserva anche la versione word per modifiche rapide e per compilare portali che importano dati dal curriculum vitae.

Domande frequenti

Trova le risposte alle domande più frequenti.

Nel CV infermiere inserisci setting clinico, mansione e risultati. Indica reparto (es. Medicina Interna), volumi (18–22 pazienti/turno), competenze tecniche (monitoraggio, somministrazione di farmaci, accessi venosi) e strumenti (cartella clinica elettronica). Chiudi con certificazioni (BLSD) e un profilo professionale con numeri verificabili.

Le competenze chiave includono assistenza infermieristica, monitoraggio dei parametri vitali, gestione terapia e sicurezza del farmaco, medicazioni e prevenzione infezioni. Aggiungi competenze cliniche specifiche del reparto (triage, area critica, geriatria). Nel curriculum da infermiere, evidenziare le competenze con esempi e metriche migliora la selezione ATS.

Nel diario infermieristico riporta osservazioni oggettive, interventi e risposta del paziente: parametri vitali, dolore, mobilizzazione, somministrazione e outcome, oltre a comunicazioni con il medico. Usa orari, dati e linguaggio standard, evitando giudizi. Questa precisione si riflette anche nel curriculum vitae infermieristico quando descrivi documentazione e tracciabilità.

Nella descrizione (profilo professionale del curriculum) scrivi: anni di esperienza, contesto (ospedale/cliniche), competenze tecniche e un risultato numerico. Esempio: “5 anni in chirurgia, gestione terapia e medicazioni; 0 errori terapia in 12 mesi; utilizzo Dedalus CCE”. È la parte che più spesso decide se il CV viene letto.

Per la maggior parte delle candidature funziona meglio il cronologico inverso: facilita la lettura e l’ATS. Il formato europeo (es. curriculum Europass) è accettato in alcune selezioni pubbliche, ma spesso è lungo. Se lo usi, rendilo sintetico: evidenzia esperienza lavorativa, competenze professionali e certificazioni, ed esporta in formato PDF.

Sì, soprattutto per cliniche private, reparti specialistici o quando sei neolaureato. La lettera di presentazione deve collegare la tua esperienza (tirocinio o lavoro) alla mansione richiesta, citare 2 risultati (es. pazienti/turno, audit, formazione) e motivare la scelta della struttura. Mantienila su 180–220 parole.

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