CV Amministratore di sistemi : modello ed esempi 2025
Vuoi un CV da Amministratore di sistemi che passi gli ATS e convinca l’IT Manager? Qui trovi struttura pronta, keyword tecniche, esempi con risultati misurabili e gli errori da evitare per candidarti con precisione.
Punti chiave
Il ruolo di Amministratore di sistemi resta tra i più richiesti perché l’operatività di aziende e servizi dipende da disponibilità, sicurezza e performance dell’infrastruttura. In Italia, la domanda di profili IT continua a crescere: molte organizzazioni cercano figure capaci di gestire ambienti ibridi (on-prem + cloud) e di ridurre incidenti e tempi di ripristino con automazione e procedure solide.
Nelle selezioni, contano soprattutto evidenze concrete: dimensione dell’ambiente, SLA, tempi di risposta, riduzione dei ticket, qualità del patching, backup verificati e controlli di hardening. Un buon CV di CV Amministratore di sistemi deve dimostrare :
- padronanza di sistemi (Windows/Linux) e servizi core (AD, DNS, DHCP, file services)
- capacità di garantire continuità (backup, DR, monitoring, incident management)
- approccio misurabile (KPI, audit, automazione con scripting/IaC)
Nelle sezioni successive trovi una struttura pronta, esempi scritti bene e una lista di keyword ATS per aumentare le probabilità di colloquio.
Esempi di CV - CV Amministratore di sistemi
Scopri i nostri modelli di CV adatti a tutti i livelli di esperienza. Ogni esempio è ottimizzato per i sistemi ATS.

CV Amministratore di sistemi Principiante
Formato chiaro per profili junior: competenze core (Linux/Windows), stage o progetti, risultati misurabili (uptime, ticket), e keyword ATS per ruoli di 1° livello.
Utiliser
CV Amministratore di sistemi Confermato
Ideale per 3-7 anni: responsabilità su AD, virtualizzazione, backup e monitoring, numeri su SLA e incidenti, progetti di migrazione e automazione con strumenti reali.
Utiliser
CV Amministratore di sistemi Senior
Per ruoli con ownership: architetture ibride, hardening, DR, leadership tecnica, budget e vendor management, KPI su availability e costi, e governance (ITIL).
UtiliserChecklist del CV perfetto - CV Amministratore di sistemi
Spunta ogni elemento per assicurarti che il tuo CV sia completo e ottimizzato.
Profilo professionale - CV Amministratore di sistemi
Il profilo professionale è la prima cosa che vede il recruiter. Deve riassumere il tuo profilo in poche righe incisive.
“Amministratore di sistemi con 6 anni in consulenza IT e ambienti enterprise (circa 350 VM, 900 utenti). Gestione Windows Server/AD, Linux, VMware, Veeam e Zabbix; automazioni PowerShell/Ansible che hanno ridotto del 28% i ticket ricorrenti e migliorato l’uptime al 99,95%.”
“Sono una persona motivata e dinamica, appassionata di informatica, disponibile da subito e pronta a imparare nuove tecnologie.”
Perché è efficace?
Il buon esempio è efficace perché il :
- indica seniority e contesto (“6 anni”, consulenza, enterprise) invece di affermazioni vaghe
- quantifica il perimetro (“350 VM, 900 utenti”) e rende credibile l’esperienza
- cita stack reale e coerente (Windows Server/AD, VMware, Veeam, Zabbix, PowerShell/Ansible)
- dimostra impatto con numeri (“-28% ticket”, “uptime 99,95%”) e orientamento operativo
Il cattivo esempio fallisce perché il :
- usa cliché (“motivata”, “dinamica”, “appassionata”) senza prove
- non specifica tecnologie, livello o dominio (Windows, Linux, cloud, sicurezza)
- non include risultati misurabili (SLA, incidenti, tempi, costi)
- non fa capire per quale tipo di infrastruttura sei adatto (PMI, enterprise, MSP)
Esempi di esperienze professionali
Ecco esempi di esperienze professionali. Nota come i risultati sono quantificati.
Amministratore di Sistemi (Windows/Linux)
Almaviva, Milano
Gestione infrastruttura per cliente retail multi-sede: ~900 utenti, 2 data center, 320 VM VMware, servizi AD/DNS/DHCP, file services e Linux per applicativi. Team di 6 sistemisti + 2 network; reperibilità H24 a rotazione, processi ITIL (incident/change).
Risultati chiave
Competenze chiave per il tuo CV
Ecco le competenze tecniche e trasversali più ricercate dai recruiter.
Competenze tecniche
Competenze tecniche
- Amministrazione Windows Server (GPO, AD DS, file/print services)
- Amministrazione Linux (RHEL/Ubuntu, systemd, networking, hardening di base)
- VMware vSphere (ESXi, vCenter, vMotion)
- Microsoft Azure (VM, networking, storage, RBAC)
- Scripting PowerShell e Bash
- Automazione con Ansible
- Backup e restore con Veeam Backup & Replication
- Monitoring con Zabbix e gestione alert (SLA/threshold)
Competenze trasversali
Competenze trasversali
- Gestione delle priorità in incident e change
- Scrittura di documentazione operativa (runbook, SOP)
- Comunicazione con utenti e stakeholder non tecnici
- Analisi causa radice (RCA) e problem management
- Precisione su procedure, permessi e audit trail
- Collaborazione con team sicurezza, networking e sviluppo
- Negoziazione con vendor e gestione escalation
- Orientamento al servizio (SLA, tempi di ripristino, qualità del supporto)
Parole chiave ATS da includere
I sistemi ATS filtrano i CV in base a parole chiave specifiche. Includi questi termini per massimizzare le tue possibilità.
Suggerimento ATS
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Formazione e titoli di studio
Per diventare Amministratore di sistemi servono basi solide di sistemi operativi, reti, sicurezza e scripting. In Italia sono comuni percorsi universitari (Informatica o Ingegneria Informatica) ma anche ITS/percorsi professionalizzanti con forte taglio pratico su networking e infrastrutture. Per profili junior, progetti concreti (homelab, virtualizzazione, script, contributi Git) e stage in MSP/System Integrator possono pesare quanto il titolo.
Se hai già esperienza, valorizza soprattutto perimetro, responsabilità e KPI (SLA, uptime, RTO/RPO, patch compliance) e usa la formazione per dimostrare aggiornamento continuo (cloud, sicurezza, automazione).
Titoli di studio consigliati
- Laurea Triennale in Informatica
- Laurea Triennale in Ingegneria Informatica
- Laurea Magistrale in Informatica
- Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica
- ITS (Istituto Tecnico Superiore) in Cybersecurity o Sistemi e Reti
- Master di I livello in Cybersecurity o Cloud Computing
Lingue
Le lingue contano perché molta documentazione tecnica, KB ufficiale e training avanzato sono in inglese, e spesso i ticket o le escalation coinvolgono vendor internazionali. Indicare un livello reale aiuta anche a stimare autonomia su troubleshooting e change review.
- Interazione con supporto Microsoft/VMware/Red Hat e apertura di casi
- Lettura di RFC, documentazione cloud e guide di hardening
- Collaborazione con team globali (NOC/SOC, sviluppo, piattaforme)
Presenta il livello secondo il QCER (A1–C2) e, se possibile, aggiungi una certificazione o un contesto d’uso (riunioni settimanali, report, ticket in inglese).
Italiano
Madrelingua
Inglese
B2 (QCER) – uso quotidiano su documentazione e ticketing
Spagnolo
A2 (QCER)
Certificazioni consigliate
Le certificazioni non sono obbligatorie, ma per ruoli infrastrutturali aumentano credibilità e velocizzano la selezione, soprattutto in consulenza e per ambienti enterprise. Scegli certificazioni coerenti con lo stack (Microsoft/VMware/Red Hat) e con la governance (ITIL). Per profili junior, una certificazione entry-level può compensare la mancanza di esperienza.
Errori da evitare
Descrivere attività senza perimetro e senza numeri
Un CV da sistemista deve chiarire rapidamente cosa gestivi: quanti server, quante VM, quanti utenti, quante sedi, quali SLA e che tipo di turnazione. Scrivere solo “gestione server e supporto utenti” non permette al recruiter di stimare complessità, autonomia e responsabilità. Senza metriche, è difficile distinguere tra help desk avanzato e amministrazione di infrastruttura.
Toujours inclure :
- perimetro (es. “250 VM, 600 utenti, 2 DC, 40 switch”)
- KPI (uptime, RTO/RPO, patch compliance, MTTR, volumi ticket)
- stack (OS, virtualizzazione, backup, monitoring, cloud, ticketing)
Formula da ricordare: “Verbo + tecnologia + perimetro + risultato numerico + tempo”.
Keyword ATS assenti o non allineate all’annuncio
Se il tuo CV non contiene i termini che compaiono nella job description, rischi di non superare i filtri ATS o una prima scrematura veloce. Per un Amministratore di sistemi, le keyword cambiano molto tra Windows-centric, Linux-centric, cloud-first o ambienti virtualizzati. Copiare una lista generica di skill può persino penalizzarti se inserisci tecnologie che non sai usare davvero.
À éviter : "Competenze: cloud, cybersecurity, virtualizzazione, reti, database."
À privilégier : "Windows Server 2019/2022, Active Directory (GPO), VMware vSphere, Veeam, Zabbix, PowerShell, Azure (VM/RBAC), Ansible."
Assicurati che 8–12 keyword principali dell’annuncio siano presenti nelle sezioni “Competenze” ed “Esperienze”, con esempi e contesto.
Confondere supporto IT generico con amministrazione di sistemi
Molti CV mescolano attività da help desk (reset password, installazioni client) con attività da sysadmin (patching server, hardening, backup, automazione, change). Non è un problema avere esperienza di supporto, ma devi separare chiaramente cosa hai gestito in autonomia e cosa era escalation. Questo evita di posizionarti “troppo junior” per ruoli che richiedono ownership.
À mentionner :
- attività di 2°/3° livello (incident, problem, change) e strumenti usati
- responsabilità su patching, backup/restore e monitoring (con KPI)
- progetti (migrazioni, consolidamento, implementazioni) con risultati misurabili
Formato non ATS-friendly e poca leggibilità
Tabelle, colonne multiple, icone e barre di livello spesso rompono la lettura automatica e rendono il CV difficile da scansionare anche per un IT Manager. Un CV tecnico deve essere leggibile in 30 secondi: titolo, stack, perimetro, impatti. Se usi PDF, deve essere testuale (non un’immagine) e con sezioni standard.
Checklist :
- una colonna, font standard, titoli chiari (Esperienza, Competenze, Formazione)
- date coerenti (MM/YYYY) e stesso formato in tutto il documento
- elenco puntato con risultati numerici, non paragrafi lunghi
Consigli degli esperti
- 1
Apri con lo stack e il contesto : Nelle prime 5 righe indica OS, virtualizzazione, backup e cloud, più dimensione ambiente (utenti/VM). Aiuta subito a capire dove sei operativo.
- 2
Misura l’operatività : Inserisci KPI come MTTR, patch compliance, RTO/RPO e uptime. Anche stime conservative (basate su report) sono meglio di affermazioni senza numeri.
- 3
Evidenzia automazione e standard : Cita script PowerShell/Bash, playbook Ansible o Terraform, e quantifica il tempo risparmiato o la riduzione di errori manuali in percentuale.
- 4
Racconta un progetto end-to-end : Migrazione, upgrade o consolidamento con fasi (assessment, piano, esecuzione, rollback) e outcome misurabile (downtime, costi, performance).
- 5
Mostra attenzione alla sicurezza : Indica hardening (CIS baseline se applicata), gestione patch, MFA, least privilege, logging e audit. Specifica strumenti o controlli eseguiti.
- 6
Seleziona 8–12 keyword mirate : Adatta la sezione competenze per ogni candidatura (AD, VMware, Azure, Linux). Meglio poche keyword accurate che una lista infinita.
- 7
Documentazione come deliverable : Aggiungi runbook, procedure di restore e checklist change. Riduce il rischio percepito e mostra maturità operativa in ambienti regolamentati.
Domande frequenti
Trova le risposte alle domande più frequenti.
In genere 1 pagina per profili junior (0–3 anni) e 2 pagine per profili con esperienza, quando hai progetti e risultati misurabili. Priorità a stack, perimetro e KPI. Evita liste infinite di tecnologie: inserisci solo quelle usate davvero e contestualizzale nelle esperienze.
Sì, se rilevanti: indica reperibilità (on-call), frequenza (es. 1 settimana ogni 6) e cosa gestivi (incidenti P1, change notturni). Aggiungi un risultato: riduzione MTTR o miglioramento SLA. È un’informazione utile per ruoli in MSP, NOC e ambienti 24/7.
Scrivi cosa facevi, non solo “Active Directory”. Esempi: gestione GPO, OU design, deleghe e gruppi, join policy, auditing, troubleshooting di replication, provisioning utenti e lifecycle. Se puoi, quantifica: numero utenti/PC, riduzione ticket lockout, tempo di provisioning o conformità policy.
Per la maggior parte dei sistemisti, esperienza prima e competenze subito dopo funziona bene: l’esperienza dimostra responsabilità, la sezione competenze rende veloce la scansione ATS. Se sei junior, puoi mettere competenze e progetti (homelab, stage) prima dell’esperienza per far emergere stack e learning-by-doing.
Quelli che riducono rischio o migliorano continuità: migrazione AD/file services, upgrade Windows Server, consolidamento VMware, implementazione backup con test restore, hardening e patching, monitoring con alerting efficace, automazione provisioning. Specifica tempi, downtime evitato, RTO/RPO e impatto su ticket o costi.
In Italia è spesso accettata e può essere utile se professionale e neutra. Non è obbligatoria: se la inserisci, usa sfondo semplice, inquadratura pulita e dimensione contenuta. Se temi bias o preferisci un formato più internazionale, puoi ometterla senza penalizzazioni, puntando su contenuto tecnico e numeri.
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