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Font per Curriculum: come scegliere il carattere giusto per il tuo CV

Pubblicato il
2025-12-05
Tempo di lettura
9 min di lettura
Font per Curriculum: come scegliere il carattere giusto per il tuo CV

Scrivere un curriculum efficace non significa solo elencare esperienze lavorative e competenze. La forma conta quanto la sostanza. Immagina di presentarti a un colloquio con un abito stropicciato: anche se le tue risposte sono brillanti, la prima impressione sarà compromessa. Lo stesso accade con la scelta del font per il CV.

Un tipo di carattere sbagliato può rendere la lettura faticosa, dare un'impressione di trascuratezza o, peggio ancora, rendere il tuo documento illeggibile per i software ATS (Applicant Tracking Systems) utilizzati dalle aziende per filtrare le candidature. I recruiter impiegano in media meno di 10 secondi per scansionare un curriculum vitae; se la leggibilità non è ottimale, il cestino è assicurato. Per evitare gli errori più comuni, in questa guida completa vedremo esattamente come scegliere il font per curriculum perfetto per valorizzare il tuo profilo professionale.

Qual è il font migliore per il CV?

Non esiste un'unica risposta assoluta alla domanda su quale sia il miglior font per cv, ma esistono standard di settore che garantiscono professionalità e chiarezza. Un buon font deve essere invisibile: il selezionatore deve concentrarsi sul contenuto, non sulla forma delle lettere.

Tra le opzioni più solide e apprezzate troviamo:

  1. Calibri: Moderno, pulito e di default su molti sistemi, è una scelta sicura.
  2. Arial: Un classico senza grazie, estremamente leggibile, anche se un po' comune.
  3. Helvetica: L'icona del design svizzero, amato dai professionisti per la sua neutralità ed eleganza.
  4. Garamond: Un'alternativa più raffinata e compatta rispetto al Times New Roman.
  5. Georgia: Progettato specificamente per la lettura su schermo, ottimo per i CV digitali.

Criteri di valutazione

Prima di scegliere il font definitivo, valuta questi aspetti fondamentali:

  • Leggibilità: Le lettere sono ben distinte? Funziona anche in dimensioni ridotte?
  • Compatibilità ATS: I software di scansione riescono a "leggere" il testo o lo interpretano come geroglifici?
  • Formalità: Il carattere trasmette serietà o giocosità?
  • Diffusione cross-platform: Il font sarà visualizzato correttamente sia su Windows che su Mac?

Tabella di confronto rapida

Ecco una guida rapida per orientarti tra le famiglie di caratteri:

FontSerif / Sans SerifProControPerché sceglierlo
CalibriSans SerifModerno, eccellente a videoMolto comune (default Word)Per un look contemporaneo e pulito.
GaramondSerifElegante, salva spazioPuò sembrare piccolo a 10ptPer dare un tocco di classe al curriculum.
ArialSans SerifUniversalmente leggibilePuò apparire banaleMassima sicurezza e compatibilità ATS.
HelveticaSans SerifDesign professionale, chicA pagamento su alcuni PCPer profili design, marketing e creativi.
GeorgiaSerifOttimo su schermi digitaliOccupa più spazioSe vuoi un carattere con grazie moderno e leggibile.

Qual è il font che si legge meglio nel CV?

Quando parliamo di leggibilità, l'obiettivo è ridurre lo sforzo cognitivo del lettore. Un font che si legge meglio permette all'occhio di scorrere velocemente le informazioni. In generale, i font senza grazie come Verdana o Arial sono considerati più "puliti" e immediati, specialmente per blocchi di testo brevi e liste puntate, tipici di un CV.

Tuttavia, anche i classici come il Times New Roman hanno il loro punto di forza: l'occhio è abituato a leggerli da decenni, rendendo la scansione molto naturale. Il segreto è l'ergonomia visiva: l'equilibrio tra lo spessore delle linee e lo spazio bianco.

Test di leggibilità: stampa vs schermo

Abbiamo condotto idealmente un test di leggibilità. Storicamente, i caratteri con le grazie (serif) erano preferiti per la carta stampata perché le "grazie" guidavano l'occhio lungo la riga. Oggi, però, la maggior parte dei curriculum viene letta su monitor.

  • Verdetto: Su schermo, i font sans-serif (Calibri, Arial, Helvetica) tendono a stancare meno la vista e appaiono più nitidi, specialmente se il recruiter sta leggendo su un dispositivo mobile o un laptop.

Impatto della risoluzione di schermi e stampanti

La risoluzione gioca un ruolo chiave. Se invii il tuo curriculum vitae in formato Word, potresti perdere la formattazione se il ricevente non ha il tuo stesso carattere installato. Per garantire che il tuo documento sia leggibile ovunque, esportalo sempre in PDF. Questo "congela" il design. Inoltre, considera che una stampa laser (bianco e nero) potrebbe rendere i font troppo sottili (light) quasi invisibili. Scegli sempre un peso "Regular" o "Normal" per il corpo del testo.

Qual è il font più formale da usare nel CV?

Se ti stai candidando per una posizione manageriale, in uno studio legale, in banca o nel mondo accademico, l'autorità è tutto. In questo contesto, il font più formale è senza dubbio un serif.

Caratteri come il Times New Roman (anche se un po' datato), il Cambria o il classico Garamond evocano tradizione, affidabilità e stabilità. Sono l'equivalente tipografico di un abito scuro e una cravatta.

Quando preferire un font formale

Ecco uno studio di caso per capire meglio:

  • Candidatura Corporate (Finanza/Legale): L'uso di Garamond o Times New Roman segnala rispetto per le istituzioni e una mentalità strutturata. Qui, un font troppo moderno potrebbe essere percepito come rischioso o irriverente.
  • Startup Creativa / Tech: Al contrario, presentarsi con un Times New Roman potrebbe farti apparire "vecchio stile" o poco flessibile.

Usa un font formale quando vuoi che la tua esperienza parli attraverso un filtro di sobrietà ed eleganza classica.

Quali sono i font da evitare nel CV?

Esistono tipi di carattere che possono distruggere le tue possibilità di assunzione all'istante. Questi font infastidiscono i recruiter perché sono difficili da leggere o trasmettono un messaggio sbagliato (infantile o disordinato). Inoltre, molti software ATS faticano a decifrare caratteri troppo elaborati.

Ecco i "big no" da evitare assolutamente:

  1. Comic Sans: Mai usarlo. Trasmette un tono infantile e poco professionale.
  2. Brush Script / Vivaldi: I corsivi elaborati sono illeggibili per gli ATS e faticosi per l'occhio umano.
  3. Impact: Troppo pesante, aggressivo e difficile da inserire in un contesto lavorativo.
  4. Papyrus: Spesso associato a design amatoriali.
  5. Courier New: Simula una macchina da scrivere, ma occupa troppo spazio orizzontale e appare datato.

Errori frequenti di formattazione

Oltre al font per curriculum sbagliato, evita questi errori comuni nella formattazione del CV:

  • Uso di troppi font: Non mixare più di due tipologie diverse. Crea confusione visiva.
  • Grassetto eccessivo: Usa il grassetto solo per parole chiave o titoli, non per interi paragrafi. Se tutto è in evidenza, nulla lo è.
  • Dimensione del carattere fuori standard: Testi troppo piccoli (sotto i 9pt) per far stare tutto in una pagina, o troppo grandi (sopra i 14pt nel corpo) per riempire lo spazio vuoto.

Che dimensione di font è consigliabile usare nel CV?

La dimensione del carattere è cruciale per l'architettura della pagina. La regola d'oro è rimanere tra i 10 e i 12 punti per il corpo del testo.

  • 10 punti: Accettabile per font "grandi" come Arial o Verdana.
  • 11-12 punti: Ideale per font più "piccoli" come Times New Roman o Garamond. Non scendere mai sotto i 10 punti, o costringerai il recruiter a zoomare (o scartare il CV).

Anche l'interlinea è importante: impostala tra 1.15 e 1.5 per far "respirare" il testo.

Linee guida per titoli, sottotitoli e corpo testo

Per scegliere la gerarchia giusta, segui questo schema:

ElementoDimensione ConsigliataStile (Grassetto/Corsivo)
Nome e Cognome18 - 24 ptGrassetto
Titoli Sezioni (Esperienza, Istruzione)14 - 16 ptGrassetto o MAIUSCOLO
Sottotitoli (Job Title, Azienda)12 - 14 ptGrassetto o Corsivo
Corpo del testo10 - 12 ptNormale

Come scegliere il font giusto per il CV in base al settore?

Il tuo curriculum è un documento di marketing. Come tale, deve parlare la lingua del tuo target. Scegliere il font in base al settore può darti un vantaggio subliminale.

Settori creativi

Se cerchi lavoro nel design, moda, pubblicità o arte, puoi osare di più. Un font sans serif moderno e geometrico (come Century Gothic o Helvetica Neue) comunica innovazione. In questi casi, puoi anche usare il font per creare un personal branding, magari abbinandolo allo stile del tuo portfolio online. L'importante è mantenere la leggibilità.

Settori tradizionali

In ambito sanitario, giuridico, amministrativo o ingegneristico, la creatività tipografica è meno apprezzata della chiarezza. Qui, scegliere caratteri solidi come Arial, Calibri o Georgia dimostra che sei un candidato pratico, focalizzato sui risultati e che rispetta i codici formali dell'industria.

Quali sono i principali tipi di font (serif, sans-serif) e quando usarli nel CV?

Per fare una scelta consapevole, è utile capire la distinzione tecnica tra le grandi famiglie tipografiche: i caratteri "con grazie" e quelli "a bastoni". Nel linguaggio della tipografia si parla di grazie e bastoni.

Serif: definizione e vantaggi

I font Serif (o con grazie) presentano piccole appendici alle estremità delle lettere.

  • Vantaggi: Guidano l'occhio orizzontalmente, conferiscono autorità, eleganza e un tono "accademico" o classico.
  • Esempi: Times New Roman, Garamond, Georgia, Cambria.
  • Uso nel CV: Ottimi per la lettera di presentazione o per CV in settori formali.

Sans-serif: definizione e vantaggi

I font Sans-serif (o bastoni) sono privi di appendici. Hanno linee pulite e geometriche.

  • Vantaggi: Altissima leggibilità su schermi a bassa risoluzione, aspetto moderno, pulito e minimale.
  • Esempi: Arial, Calibri, Helvetica, Verdana, Roboto.
  • Uso nel CV: Perfetti per le liste puntate delle mansioni e per profili tecnici/digitali.

Combinare due famiglie di caratteri in modo coerente

Vuoi un CV dal design professionale? Prova il "font pairing" (l'abbinamento di font).

  1. Scegli ruoli distinti: Usa un font senza grazie (es. Arial) per i Titoli delle sezioni per creare stacco visivo.
  2. Abbina un Serif: Usa un carattere con grazie (es. Georgia) per il corpo del testo per facilitare la lettura discorsiva.
  3. Mantieni l'armonia: Assicurati che i due font abbiano una "x-height" (altezza delle lettere minuscole) simile per non creare squilibri visivi. Non usare mai più di due famiglie diverse.

Conclusion

Scegliere il font per curriculum corretto è un dettaglio piccolo che fa una grande differenza. Un layout pulito, con caratteri come Helvetica, Arial o Garamond a 12 punti, comunica professionalità ancor prima di leggere le tue competenze. Non lasciare che un tipo di carattere sbagliato ostacoli la tua carriera. Per una guida completa, consulta la nostra checklist per un CV perfetto.

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FAQ

Domande frequenti

Tutto quello che devi sapere

Qual è il font migliore per il CV?

Non esiste un unico vincitore, ma Arial, Calibri e Helvetica sono le scelte più sicure e professionali. Garantiscono ottima leggibilità sia per gli occhi umani che per i sistemi ATS, adattandosi bene a quasi tutti i settori lavorativi.

Qual è il font che si legge meglio?

Tra i font più leggibili spiccano Verdana e Arial. Grazie alla spaziatura ampia e alle linee pulite (senza grazie), offrono un'eccellente chiarezza visiva anche su schermi piccoli o a bassa risoluzione.

Qual è il font più formale?

Il Garamond e il Times New Roman sono i campioni della formalità. Sono ideali per ambienti corporate, studi legali o accademici, dove trasmettono un senso di tradizione, serietà e autorevolezza professionale.

Che dimensione di font è consigliabile usare nel CV?

La regola d'oro è rimanere tra i 10 e i 12 punti per il corpo del testo. 10 punti sono accettabili per font grandi come Arial, mentre 11-12 punti sono ideali per font più piccoli come Times New Roman o Garamond.

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