Un selezionatore decide in pochi secondi se continuare a leggere. Da qui il dubbio: il tuo CV deve stare in una pagina? La risposta non è uguale per tutti. La lunghezza ideale del CV dipende da esperienza, ruolo, settore e dalla rilevanza di ciò che racconti. Questa guida ti aiuta a scegliere tra CV una pagina o due, senza perdere impatto.
CV una pagina: perché spesso funziona
Un CV in una pagina concentra ciò che conta. È rapido da scorrere, aiuta i sistemi di screening automatico (ATS) e costringe a mettere in evidenza risultati e competenze chiave.
I vantaggi principali:
- Sintesi e chiarezza: messaggi forti in alto, senza ridondanze.
- Migliore leggibilità: pochi blocchi, punti elenco, spazio bianco ben gestito.
- Maggiore pertinenza: solo esperienze e risultati utili per il ruolo target.
Quante pagine deve avere un CV? La regola 1–2
Non esiste una misura “giusta” per tutti, ma una buona regola è:
- 1 pagina: profili junior, studenti, neolaureati, 0–6/7 anni di esperienza, o carriere con focus molto chiaro.
- 2 pagine: profili con 8–10+ anni di esperienza, ruoli tecnici o manageriali, consulenti con progetti rilevanti, molte certificazioni o pubblicazioni selezionate.
Se ti chiedi “cv in una o due pagine?”, chiediti prima “quale versione fa capire meglio il mio valore per questo ruolo specifico?”.
Il CV deve stare in una pagina? Dipende dal valore
Più che la lunghezza, conta la capacità di dimostrare impatto. Se per raccontare risultati pertinenti servono due pagine, vanno bene. Se due pagine aggiungono solo dettagli marginali, meglio una.
Domande utili:
- Ogni riga aiuta a ottenere un colloquio per quel ruolo?
- Le informazioni più importanti sono tutte nella prima metà della prima pagina?
- Se togli una sezione, il messaggio perde forza? Se no, tagliala.
Quando scegliere un CV in una pagina
Opta per una pagina se:
- Sei studente, neolaureato o hai fino a ~6 anni di esperienza.
- Stai cambiando settore e solo poche esperienze sono davvero pertinenti.
- Il ruolo riceve molte candidature e serve colpire al volo (marketing, HR, vendite, ruoli generalisti).
- Hai un percorso lineare: una posizione recente molto forte che basta a raccontarti.
Cosa includere in priorità:
- Titolo professionale, sintesi profilo (3–4 righe).
- Esperienza più recente con 3–5 risultati misurabili.
- Competenze chiave e strumenti allineati all’offerta.
- Formazione, certificazioni essenziali, lingue.
Quando sono meglio due pagine
Scegli due pagine se:
- Hai 8–10+ anni di esperienza con responsabilità crescenti.
- Ruoli tecnici/IT/ingegneria con progetti complessi, stack e risultati da contestualizzare.
- Leadership, gestione di team/budget, programmi multi-paese.
- Consulenza, portfolio progetti significativi, case study rilevanti.
- Ricerca/settore medico con pubblicazioni o conferenze (selezionando le più pertinenti).
Linee guida:
- Prima pagina: sintesi, competenze chiave, esperienze recenti con risultati.
- Seconda pagina: progetti selezionati, esperienze meno recenti accorpate, certificazioni, attività extra rilevanti.
Lunghezza ideale del CV: criteri decisionali
Valuta con questi criteri:
- Pertinenza: ogni punto parla al ruolo target?
- Impatto: numeri, KPI, risultati concreti superano le descrizioni di mansioni?
- Leggibilità: margini, font e struttura invitano a leggere?
- Densità informativa: troppa lista di responsabilità? Riduci e metti outcome.
- Completezza mirata: nulla di importante resta fuori?
Mini-checklist “via o resta”:
- Non rilevante per il ruolo? Via.
- Doppione di un risultato già citato? Via.
- Dato misurabile che prova una competenza chiave? Resta.
- Tecnologia/strumento richiesto dall’offerta? Resta (in sezione Competenze).
Come far stare il CV in una pagina senza perdere valore
Strategie pratiche:
- Scegli e taglia: mantieni 3–5 bullet ad alto impatto per le esperienze recenti.
- Concentra sulle ultime posizioni: raggruppa ruoli datati in una riga (“Esperienze precedenti rilevanti: …”).
- Scrivi per risultati: “+18% fatturato”, “–25% tempi di ciclo”, “NPS +12 pt”.
- Combina sezioni vicine: “Competenze e certificazioni” in un unico blocco snello.
- Evita dettagli ovvi: indirizzo completo, referenze “su richiesta”, corsi obsoleti.
- Lessico attivo: guidato, implementato, ottimizzato, lanciato.
Formato che aiuta:
- Font leggibile 10–11 pt, interlinea 1.0–1.15, margini 1.5–2 cm.
- Punti elenco essenziali, verbi all’inizio, niente frasi troppo lunghe.
- Intestazione compatta: nome, ruolo, contatti in una riga o due.
Esempio di sintesi “prima vs. dopo”:
- Prima: “Responsabile di diverse attività commerciali con contatto clienti e gestione obiettivi.”
- Dopo: “Ho incrementato del 22% il fatturato su 40 account mid-market in 12 mesi, introducendo un playbook di upselling.”
Se scegli due pagine: struttura efficace e rischi da evitare
Struttura consigliata:
- Pagina 1: titolo, profilo, competenze chiave, 1–2 esperienze più recenti con risultati misurabili, formazione essenziale.
- Pagina 2: progetti selezionati, altre esperienze sintetiche, certificazioni e attività extra pertinenti.
Rischi da evitare:
- Ridondanza: non ripetere lo stesso risultato in sezioni diverse.
- Blocchi di testo densi: usa bullet e sottotitoli parlanti.
- “Riempitivi” per arrivare a due pagine: peggiorano l’efficacia.
- Stratagemmi grafici complessi: possono confondere lettori e sistemi di screening.
Buone pratiche:
- Inserisci nome e contatti su entrambe le pagine.
- Chiudi la pagina 1 con un messaggio forte (competenze o risultati), non a metà frase.
- Mantieni la priorità: ciò che vuoi sia letto per primo deve stare in alto a pagina 1.
Errori frequenti sulla lunghezza del CV
- Comprimere troppo: font sotto 10 pt, margini stretti, muri di testo.
- Elencare tutto: tutta la storia lavorativa non è necessaria.
- Nessun numero: senza metriche è difficile valutare l’impatto.
- Sezioni generiche (soft skill vaghe) senza evidenze.
- Esperienze non cronologiche o date poco chiare.
- Descrizioni delle mansioni copia-incolla dall’annuncio.
Esempi rapidi per profili diversi
- Studente/neolaureato: 1 pagina. Focus su progetti, stage, attività extracurricolari rilevanti, hard skill.
- Junior (3–5 anni): 1 pagina. Evidenzia risultati nelle ultime 1–2 posizioni, strumenti e certificazioni chiave.
- Professionista mid-senior (8–12 anni): 2 pagine. Risultati strategici, impatto su team/budget, progetti complessi.
- Manager/Executive: 2 pagine. Sintesi forte, KPI, trasformazioni guidate, governance, premi.
- Tecnico/IT: 1–2 pagine. Stack e progetti rilevanti; se due pagine, usa una sezione “Progetti selezionati”.
- Ricerca/accademico: oltre due pagine solo se richiesto; in contesti aziendali, 2 pagine e lista pubblicazioni separata e selezionata.
Mini-FAQ sulla lunghezza
- Quante pagine deve avere un CV? Il minimo necessario per dimostrare valore e pertinenza; spesso 1 pagina, per profili senior 2.
- CV deve stare in una pagina? Non sempre. Se una pagina sacrifica risultati chiave, usa due.
- Lunghezza ideale CV? Quella che massimizza leggibilità e impatto per uno specifico ruolo, senza ridondanze.
- CV in una o due pagine: cambia la selezione? Sì, in termini di esperienza percepita e chiarezza. L’obiettivo è essere comprensibile e convincente, non “breve a tutti i costi”.
In sintesi: scegli in base a pertinenza e leggibilità
La lunghezza non è un fine, è un mezzo. Se un CV una pagina trasmette con chiarezza il tuo valore, è la scelta migliore. Se due pagine servono per mostrare risultati e contesto senza affollare il testo, usale. In ogni caso, seleziona, misura, rendi facile da leggere.
